Binario 25 è il binario che manca alla Stazione Centrale di Milano. Simbolicamente, è il binario da cui partire per un viaggio lungo, che conduca al recupero delle abilità sociali, delle condizioni base di vita, dei diritti di cittadinanza di chi vive sulla strada.
Sul territorio milanese, il fenomeno della grave marginalità adulta è in evidente crescita. Si assiste al potenziamento dei servizi d’accoglienza notturna e dei servizi di assistenza ai bisogni essenziali come salute e alimentazione, ma questa offerta risponde solo in maniera parziale alla complessità dei bisogni emergenti e, soprattutto, non si occupa della complessiva integrazione sociale delle persone.
Gli aspetti quantitativi del fenomeno sono indagati nel primo censimento dei senza dimora a Milano, ricerca realizzata nel gennaio 2008 dall’Università Bocconi: 4.582 persone senza casa, di cui 1.152 ospiti nei dormitori e nei centri di accoglienza, e circa 400 che non accedono alle strutture dell'emergenza freddo.
Oltre il 50% dei senza fissa dimora è italiano, seguito da un 9% di algerini/marocchini, egiziani, romeni, sudamericani, e sono quasi tutti uomini.
Il 30% è diplomato e il 7% è laureato; l'età media è di 39 anni e il 30% dichiara di lavorare anche se ha una occupazione precaria o in nero.
Le donne, che rappresentano poco più del 5% del campione analizzato, sono soggette a un maggior grado di sofferenza psichica, ed esposte ad abusi e violenze sessuali.
Binario 25 intende sostenere le persone senza dimora attraverso percorsi educativi di sostegno personalizzato, attraverso un’attività educativa nei luoghi e nei contesti solitamente frequentati dalle persone gravemente emarginate e senza dimora, e presso i servizi che verranno individuati come adeguati.
Un’équipe di educatori professionali svolgerà sia il lavoro di educativa di strada che quello di accompagnamento sociale; il Centro Aiuto Stazione Centrale ha funzione di regia e d’invio dei casi, su segnalazione di cittadini, volontari, polizia locale, unità mobili e privato sociale.
L'obiettivo è aumentare il livello di autostima e autonomia degli emarginati, e attraverso l'ascolto e la comprensione degli eventi che hanno contributo alla condizione di emarginazione, l'elaborazione della propria esperienza e la promozionel dela cura di sè, il recupero delle capacità relazionali e di socializzazione, la costruzione di una rete di riferimento, ottenre il reinserimento sociale, abitativo, lavorativo.